un blog-notes dal tono sostenuto

Tuesday, April 25, 2006

Dicono che se non scrivi spesso sul tuo blog poi perdi quei (molto) pochi lettori che hai. Ma questo non è che sia proprio un vero blog, è più un blocco di appunti. Quindi se quel filo logico che lega i miei pensieri non si rivela, meglio non scriverci nulla. E al momento non c'è nulla della mia testa che colleghi il buffet amish, le discussioni teologiche sulle magliette, quelli del Cirque du Soleil che si mettono a fare film, il baseball (il baseball mi piace veramente tanto), la mia partenza per San Francisco tra due giorni, il primo indieparty a cui ho partecipato qui o i Calexico che suonano ora (in francese?).
Perchè trovare i fili logici è veramente difficile. Anzi forse i fili logici sono solo un trucco, in realtà non esistono, ma servono solo a coprire quello che non afferri (più?).




Baseballing in St.Louis. L'Arco di St.Louis non ha un senso, ma lo vedi da ogni angolo della città. E mi piace da matti.







Nadine e Leigh. Lei non lo sa, ma oggi mi ha detto una cosa che ha definitivamente spezzato ogni filo logico che mi era rimasto.







Chicago circonvallazione esterna.









Sittin' on the porch.. (Cinico tv style)

Thursday, April 20, 2006


Oggi pomeriggio sono andato a sentire Spike Lee. Ero decisamente eccitato finchè ieri sera qualcuno ha smontato l'eccezionalità dell'evento sostenendo di averlo incontrato qualche anno fa a Bologna da Spizzico! Spike si è presentato in completo bianco elegantissimo con giacca blu scura o nera degli Yankees sopra. E' decisamente basso e decisamente buffo. L'accoglienza è stata trionfale. Ha parlato dell'importanza di crescere seguendo i propri desideri, cercando di conoscere il mondo e di cercare di trovare veramente il lavoro che si vuole fare ("Io amo il mio lavoro ogni giorno", una frase che praticamente dice chiunque abbia successo nel suo campo). Poi è passato alla rappresentazione degli afro-americani nei media e nel cinema (d'altronde la maggior parte del pubblico era ovviamente nera), denunciandone gli stereotipi e i clichet. Ha sottolineato l'importanza del lavoro e della fortuna: "Ognuno deve lavorare duro su quello a cui crede. E a volte non basta. Perchè serve anche l'occasione giusta al momento giusto". Mi sarebbe piaciuto avesse parlato più di cinema e ho avuto l'impressione che sarebbe piaciuto anche a lui. Del vederlo sul palcoscenico parlare a braccio in un vero e proprio one man show mi ha colpito come potessero convivere nelle sue parole modestia e consapevolezza, la capacità di parlare direttamente e di saper ascoltare e soprattutto non ho mai avuto l'impressione di avere davanti un predicatore, ma solo qualcuno che cerca di descrivere il mondo che ha di fronte senza avere bisogno di risposte precise ai dubbi che solleva. E ho deciso che alla storia di Spizzico non ci credo.
(lo so, la foto fa schifo. ma ero decisamente lontano)

Tornando a casa, ho assistito a questo dialogo.
Ragazza: "Hey you in the striped shirt"
(mio) amico: "Yea. I lent you an umbrella one time last semester...Thats what you were gonna say right?"

Ragazza: "Yes, i really appreciated"
(mio) amico: "Ok, anything else?"
Ragazza: "No, bye". Ragazza se ne va.

Saturday, April 15, 2006

Qui ad Urbana la primavera è arrivata due settimane fa. Ed è già finita. Perchè ora fa un caldo boia. Mi pare di stare al mare. Di giorno il sole picchia e il quad è pieno di gente che studia sull'erba e di gente che gioca a frisbee sopra le teste di quelli che studiano. C'è un'umidità pazzesca, la pelle è appiccicosa e qui in camera mia non passa un filo d'aria. Stasera io, Kevin e the Mayor eravamo fuori dalla nostra porta di casa a mangiarci una pizza e ad osservare la gente passare come i vecchi di un qualsiasi paesino della Sicilia. Peccato solo che la spiaggia più vicina sia a qualche migliaio di chilometri..

Thursday, April 13, 2006

La prima volta che sono entrato qui in casa, mi aprì la porta un tedesco che non ho più rivisto: ricordo che il soggiorno era un campo di battaglia, che la cucina era sporca, che c'era un buco nel muro (di legno) e l'allarme anti-incendio che fischiava ogni minuto senza un motivo. Ma la stanza all'ultimo piano con finestra sporgente dal tetto è stato un richiamo irresistibile per non scegliere di abitare qui.
Il soggiorno è rimasto un campo di battaglia e la cucina a volte scompare dietro la montagna di piatti sporchi (si è pure rotta la lavastoviglie), ma stare qui in alto di notte, ascoltando musica o anche solo la strada, è una di quelle sensazioni che mi porterò dietro e non mi scorderò più.
Ora comincia a fare caldo. Da ieri sera dormo con le finestre aperte perchè non passa molta aria. E visto che qui negli Stati Uniti non hanno ancora inventato le persiane ma usano solo le tapparelle, la luce del giorno mi arriva direttamente in faccia all'alba. Il mio letto è scomodo, il materasso è concavo e si affonda verso il centro.
Ogni notte sento il rumore di un treno che passa. E' un treno molto lungo, dura oltre un minuto (ho contato i secondi) ed è sempre puntuale, alle quattro del mattino. Durante il giorno non ho mai sentito un treno passare, ho anche cercato dei binari vicino casa ma non ho la minima idea di dove siano.

Saturday, April 08, 2006


Così, qualche foto..
Da sinistra: old Dave, Bobo e Bill e io. Con in mano un po' di birra..
Tra l'altro nessuno ha ancora capito da dove sia arrivata e perchè fosse gratis. Tra l'altro nessuno l'ha mai chiesto. E, tra l'altro, dopo che bevono un po', i miei roommies diventano pericolosamente ghei.




Jules fa la star. Jules è la persona che dovrebbe prendersi cura di me. O almeno si suppone. In effetti ogni tanto lo fa. Altrimenti fa la star. Ed è molto divertente.





Tutti hanno foto di Chicago col sole. Quando sono andato io nevicava, pioveva e c'era un vento pazzesco. Però è una città fantastica.






Brandon e Anne. Brandon è veramente simpatico, è molto più fashion di me e ha una forma della testa aerodinamica. Anne invece è molto potente: appena l'ho conosciuta, ha cambiato tutto in un attimo.

Tuesday, April 04, 2006

La mia prima esperienza con un tornado è stata ricca di sorprese. E' domenica pomeriggio verso le sei, io annoiato (sunday boring sunday) esco per fare una passeggiata e sto camminando in Chalmers Street ascoltando musica quando sento un forte fischio. Non è proprio un fischio, è una sirena fortissima tipo quelle dei film sulla seconda guerra mondiale. La gente comincia a guardarsi e a sorridersi e intanto tutti acceleranno il passo ed entrano nei negozi o nei supermercati. Nel frattempo inizia a piovere e io continuo a non capire cosa stia accadendo, ma non essendo nessuno agitato o preoccupato, non lo sono neanche io. Poi, in pochi minuti, realizzo la situazione: comincia a piovere sempre più forte, il vento cresce di colpo e io corro verso la Illini Union che è il palazzo più grande di tutto il quad, il punto di riferimento di tutti e tutto. Dentro non c'è nessuno, ma incontro un poliziotto che mi indica di scendere nel basement dove c'è la food area. E lì è pieno di ragazzi seduti ai tavolini che guardano la televisione. Mi avvicino e guardo anch'io: in pratica tutta la parte centrale dell'Illinois è a rischio tornado perchè una forte perturbazione la sta attraversando proprio in quel momento. La telecamera su non so quale torre ondeggia paurosamente per via del vento e mostra non so quale città rimanere al buio di colpo. Sono le 6.40, il tornado è previsto per le 7.35 e io comincio a preoccuparmi un po' ad essere sincero. Ma visto che tutti sono tranquilli, ridono e scherzano non mi pare carino farsi prendere dall'agitazione. Chiamo uno dei miei roommates e gli chiedo di venirmi a prendere in macchina, lui arriva placido come il sole: "No problem Fede, it's only three minutes". Arrivo a casa e cerco di spiegare che tra venti minuti è previsto l'arrivo del tornado e che la mia stanza è al terzo piano quindi quello che rischia di più sono io. Loro mi guardano e mi dicono che il pericolo è ormai passato, io rispondo che è previsto alle 7.40 e proprio allora scopro che da questa domenica è in vigore anche qui l'ora legale. E io non ne sapevo nulla.